Nella mia esperienza clinica a Milano sono tanti i pazienti che mi contattano per gestire paure e fobie?
Ma cosa sono e come possiamo gestire paure e fobie?
Talvolta ridicolizzate, spesso minimizzate, le paure e le fobie sono molto frequenti e invalidanti per chi ne soffre.
Le loro manifestazioni sono diverse: pensieri ansiosi, evitamento, crisi d’angoscia. Le conseguenze delle fobie sono solitudine, isolamento sociale, vergogna, sensazione di essere incompresi e possono condurre alla depressione.
In questo articolo ti spiego cosa sono le fobie, quali sono le loro cause, i sintomi tipici e come gestire paure e fobie, se vivi a Milano non esitare a contattarmi.
Paure e fobie – Definizione ed elenco delle principali
La paura è un’emozione normale e naturale sentita da un individuo di fronte a un pericolo. La maggior parte delle volte avere paura non altera la nostra vita sociale, familiare e professionale.
Quando l’emozione della paura diventa estrema, insopportabile per la persona non parliamo più di paura, ma di fobia. Le fobie rientrano nella classificazione psichiatrica dei disturbi ansiosi. Si distinguono tre tipi di fobie di cui diamo un elenco:
Fobie specifiche
Paura persistente, intensa e irrazionale che nasce dalla presenza (reale o anticipata) di un oggetto o di una situazione specifica: animali, insetti, vuoto, guida automobilistica, aerei, temporali, sangue, spazi chiusi. Gli aggettivi “irrazionale” e “intenso” stanno a indicare che la paura è estrema e spropositata rispetto al rischio reale che presenta la situazione o l’oggetto temuto.
L’agorafobia
Ansia legata alla paura di perdere il controllo in luoghi dove perderlo potrebbe essere imbarazzante. Questi luoghi possono essere spazi affollati come autobus, aerei, supermercati, o semplicemente aperti come piazze molto frequentate. L’agorafobia può presentarsi con o senza attacchi di panico.
Fobie sociali
Si caratterizzano per essere paure estreme legate alla sensazione di essere sotto l’osservazione e il giudizio degli altri. Esempi sono prendere la parola in pubblico, domandare informazioni, partecipare a una serata con amici.
Come si manifesta una fobia? I sintomi caratteristici
Ogni fobia dà sintomi caratteristici, dovuti alla paura esagerata che controlla l’individuo
L’oggetto che scatena il panico cambia da soggetto a soggetto, ma le reazioni sono le stesse, comuni a tutte le fobie.
Un elenco dei sintomi principali viene riportato qui sotto:
L’attacco di panico
Di fronte all’animale, all’oggetto o alla situazione temuta il nostro corpo reagisce attraverso tre modalità di risposta classiche, dette 3F: Flight – Fight – Freeze, in italiano, “fuga”, “combattere” e “congelare”, nel senso di “bloccare”.
A volte la paura è così intensa che può condurre a un attacco di panico
L’attacco di panico è un momento di ansia, paura, malessere molto intenso accompagnato da sintomi come: palpitazioni, accelerazione del ritmo cardiaco, tremori. I sintomi dell’attacco di panico sono il risultato di una iper ventilazione.
L’evitamento
La persona fa il possibile per evitare l’oggetto o la situazione temuta. L’evitamento finisce per provocare una reale perturbazione nella vita quotidiana del soggetto. L’evitamento mobilizza tempo ed energie e impedisce di rendersi conto che il pericolo è sovrastimato. Continuando a evitare, cresce la paura e la fobia peggiora.
Credenze limitanti
La persona fobica sviluppa dei pensieri (credenze) limitanti e potenti in relazione alla sua paura. Per esempio una paura dei volatili può condurlo a credere che questi siano capaci di riconoscere la sua paura e di attaccarlo in precisi momenti. Chi ha paura dei cani pensa che tutti i cani siano cattivi. L’ansia percepita porta a interpretare erroneamente le informazioni del contesto. Tutte le informazioni sono filtrate dal canale della paura. Chi ha paura dei serpenti per esempio è portato a interpretare tutti i movimenti del rettile come segni di attacco.
Come nascono le fobie? Le cause più comuni
Le fobie hanno cause ben determinate
Derivano da fattori ambientali, ma anche da spinte evoluzionistiche. Per chiarire come nascono le fobie, riportiamo un elenco sintetico delle cause:
L’esperienza personale diretta
Le fobie possono essere originate a seguito di un’esperienza spiacevole e traumatica. In realtà il numero di fobie dovute a uno choc non è così frequente e spesso il medesimo choc ha conseguenze diverse da soggetto a soggetto.
L’osservazione dei modelli sociali e l’esempio familiare
Il contesto familiare gioca un ruolo importante nell’insorgenza di una fobia
Il bambino apprende dalla famiglia. Se osserva in famiglia reazioni di paura davanti ad animali o oggetti acquisisce la tendenza a riprodurre tali comportamenti. Oltre ai comportamenti anche i discorsi e gli atteggiamenti non verbali hanno la loro importanza. I commenti, le storie raccontate, le semplici reazioni del viso (per esempio orrore di fronte a un topo) rappresentano ulteriori apprendimenti per il bambino. Quando il modello genitoriale è disfunzionale la fobia e i comportamenti a essa legati vengono appresi dal bambino.
La trasmissione parentale moltiplica per 3 il rischio di fobie nel bambino
L’istinto
Il nascere di una fobia è in diretto rapporto all’istinto ancestrale di sopravvivenza della specie umana. Queste paure estreme erano giustificate nel passato e hanno favorito l’adattamento dell’uomo al suo ambiente. Si può parlare di genetica: di fronte a una situazione di pericolo un comportamento automatico si manifesta accompagnato da emozioni intense e di evitamento.
Gli schemi di pericolo sono dunque trasmessi geneticamente, ma sono i contesti familiari e sociali che facilitano la loro manifestazione fuori controllo.
Altri fattori
Stress professionale o relazionale, ambienti familiari ansiosi sono terreni fertili per il manifestarsi di paure e fobie.
Come uscire dalle costrizioni delle fobie?
Le fobie condizionano pesantemente la vita delle persone che ne soffrono. Dunque, ogni individuo fobico si domanda come gestire paure e fobie?
Uno degli elementi chiave per vincere le proprie fobie è esporsi progressivamente a ciò che si teme
Prima di farlo, però, è necessario identificare con precisione le situazioni evitate e il livello di intensità della paura. Per fare questo è necessario redigere una lista gerarchica. Vediamo brevemente cosa significa e tutti i passaggi per capire come uscire dalle limitazioni delle fobie.
Lista gerarchica – Le fobie in un elenco ordinato, dalla più angosciosa alla meno angosciosa
Una lista gerarchica rappresenta l’insieme delle situazioni che il soggetto evita per non sentirsi in panico. Si definisce “gerarchica” perché al suo interno le situazioni devono essere elencate secondo una gerarchia, un ordine preciso: dalla situazione più ansiogena a quella meno ansiogena. Idealmente la lista dovrebbe contenere circa 10-15 situazioni. Per ogni situazione si deve indicare il livello di paura, su una scala da 0 a 10.
Affrontare la paura – Come uscire dalle trappole delle fobie
Se evitare contribuisce nel breve periodo a ridurre l’ansia, a lungo termine la amplifica. Più si evita, più la paura prende forza.
Il solo modo per eliminare le paure è affrontarle
Sicuramente a un fobico appare inconcepibile l’idea di esporsi all’oggetto che scatena la paura. Il suo desiderio è fuggire all’infinito.
Per essere funzionale, l’esposizione deve rispettare alcune regole di base:
Scegliete una situazione pertinente: è importante focalizzarsi su una situazione che si verifica frequentemente e che avete voglia di cambiare.
Preparatevi: un esercizio di esposizione non si improvvisa. È importante pianificarlo in anticipo (una settimana per l’altra).
Esponetevi progressivamente: prendendo come riferimento la vostra lista gerarchica iniziate a esporvi alla situazione più facile, e solo quando questa situazione non procura più ansia e paura passate alla successiva.
Prendete tempo: l’esposizione è tanto più efficace quanto più viene prolungata. Ricerche scientifiche hanno dimostrato che l’ansia diminuisce dopo un certo tempo di esposizione, che varia da soggetto a soggetto. Il consiglio è quindi di prolungare l’esposizione fino a quando vi sentirete a vostro agio con la situazione precedentemente evitata.
Ripetete con frequenza: più spesso vi esponete alla stessa situazione e più rapidamente vi avvicinate al traguardo di superare la paura. Praticate l’esposizione almeno due volte a settimana. L’obiettivo è rendersi conto di quanto l’ansia diminuisca con il ripetersi delle esposizioni.
Cambiare i pensieri
Cambiate i vostri pensieri automatici.
Questi pensieri sono solo ipotesi, non fatti.
In genere noi accettiamo questi pensieri come verità assolute che non si discutono.
Lo stato emotivo condiziona la nostra capacità di lettura degli eventi. Nel caso delle fobie è la paura che influenza la nostra visione e porta a sovrastimare i pericoli.
Un esercizio utile è quello di annotare i pensieri connessi alle situazioni evitate e metterli in discussione. Per esempio, si può cercare di rispondere alle seguenti domande:
Quali argomenti confermano che il mio pensiero è vero?
Cosa mi può succedere?
Ho già vissuto la stessa situazione nel passato? Allora ciò che avevo predetto era vero? Si è realizzato?
Cosa dicono le statistiche?
Cosa si direbbe una persona che non ha paura in questa situazione?
Se il mio pensiero si dovesse realizzare cosa potrò fare?
Rispondere a queste domande permette di adottare una visione più realistica della vostra paura, fondata su fatti, e non su credenze.
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Dott.ssa Francesca Marta Carbotti - Psicologa Psicoterapeuta Coach Milano - Parigi Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 03/8008 ADELI n. 759373038 - P.IVA 05559550966 C.F. CRBFNC77B52F205C