Come superare un trauma – Quando una situazione è traumatica?
Come superare un trauma e riprendere in mano la propria vita?
Che cos’è il disturbo post traumatico da stress?
Quando una situazione è traumatica?
Un avvenimento traumatico lascia delle conseguenze sia fisiche che psicologiche a volte non visibili, ma in grado di compromettere il nostro benessere futuro.
Per superare la paura di fronte alle emozioni provate durante e dopo un evento traumatico è importante comprendere meglio, ma soprattutto agire
Molte situazioni sono definite “traumatiche” (incidenti, decessi…) altre “stressanti” (matrimoni, trasferimenti, divorzi…).
Una situazione stressante non è necessariamente un trauma
Trauma è una situazione che ci sorprende all’improvviso, che non abbiamo previsto, che siamo impreparati ad affrontare.
Un avvenimento ha un valore traumatico per il soggetto quando è percepito come una minaccia di morte e provoca sentimenti di orrore, paura e impotenza
E’ importante evidenziare che ad essere traumatico non è soltanto la minaccia di morte, ma la considerazione di se stessi come mortali e impotenti.
Come superare un trauma – Il disturbo post traumatico da stress
Il disturbo post traumatico da stress è la reazione che consegue l’avvenimento traumatico.
Che cos’è il disturbo post traumatico da stress – Una definizione
È un disturbo d’ansia che segue un evento o un’esperienza traumatica.
Lo stress post-traumatico può verificarsi quando sei stato vittima del trauma ma anche testimone.
Quali sono le cause di un disturbo post traumatico da stress?
Le cause di un disturbo post traumatico da stress sono tutti i tipi di eventi che lasciano la vittima con la sensazione di aver subito violenza senza essere in grado di agire o difendersi, ad esempio:
un incidente d’auto o aereo
la morte di una persona cara
un’aggressione
un abuso sessuale
un attacco terroristico
…
Durante l’atto traumatico il soggetto percepisce la situazione come mortale e prova angoscia, orrore, paura, disgusto e senso d’impotenza.
I giorni successivi il soggetto rivive l’esperienza soprattutto durante le fasi di sonno dove sono frequenti incubi che provocano progressivamente disturbi d’insonnia (paura ad addormentarsi).
Le reazioni più comuni vanno dal cercare protezione, all’evitamento del dolore fino alla negazione del trauma nel tentativo di riprendere quanto prima le redini della propria vita.
I sintomi di norma diminuiscono fino a scomparire del tutto nel giro di qualche settimana, quello che viene definito “stress post traumatico acuto”.
Qualche volta possono verificarsi sintomi di “dissociazione traumatica” stati dove la persona ha la sensazione di aver vissuto l’evento traumatico in una condizione di sdoppiamento, scissione. Questo sintomo, se presente è il più grave perché può annunciare un’evoluzione verso il “disturbo post traumatico da stress cronico”.
Si parla di “disturbo post traumatico da stress cronico” quando:
il trauma è stato percepito dal soggetto come estremamente violento
la fase acuta non si riassorbe
i sintomi persistono
Il disturbo post traumatico da stress cronico è caratterizzato dalla triade:
reviviscenza
evitamento
iper – attivazione neurovegetativa
Reviviscenza
Ogni volta che il ricordo del trauma è attivato (reviviscenza), la persona si sentirà invasa dalle stesse emozioni provate durante l’episodio traumatico: panico, angoscia, tristezza, collera, impotenza.
Le immagini dell’evento si susseguono e provocano un sentimento di angoscia. Queste immagini diventano dei segnali di pericolo e generano uno stato di allerta e vigilanza perenne.
Per ridurre questi sentimenti di minaccia incontrollata, la persona metterà in atto dei comportamenti di evitamento o di controllo (verifica)
Evitamento
La vittima evita le sensazioni ed emozioni provate durante l’episodio traumatico, vuole dimenticare che ha rischiato di morire e che qualcuno ha minacciato la sua vita.
Tutte le situazioni, pensieri, stimoli che possono ricordare il trauma sono evitate.
L’evitamento, che si gioca su tre livelli: emotivo, cognitivo e comportamentale, impedisce l’accettazione e l’adattamento mantenendo il sintomo attivo.
Iper – attivazione neurovegetativa
Conduce ad uno stato permanente di allerta e vigilanza.
Quando ci si sente in pericolo di morte la paura è l’emozione adattiva che ci segnala il pericolo e permette al nostro organismo la reazione (il cuore batte più veloce, la respirazione accelerà e i muscoli sono in tensione). A pericolo passato tutto rientra nella normalità.
Quando la paura è estrema genera essa stessa sensazioni di pericolo perenne che a loro volta attivano sentimenti di vergogna, disgusto, impotenza associati a reazioni fisiche (accelerazione respirazione, battito cardiaco, tensione muscolare).
La persona sussulta al minimo rumore, è vigilante e si sente irascibile.
Il sentimento di pericolo e allerta perenne genera sentimenti di ingiustizia e paura di perdere il controllo: la persona si sente irritabile e facilmente in collera, colpevole di non essersi protetta e di non riuscire a calmarsi
Come superare un trauma – Riprendere in mano la propria vita dopo un avvenimento traumatico
E’ il momento di chiedere aiuto quando:
la paura di morire è stata estremamente forte
le emozioni sono intense
le immagini del trauma sono rievocate senza sosta
si ha la sensazione di perdere il controllo della propria vita
Il terapeuta lavora sulle 3 dimensioni che sono state investite dall’evento traumatico:
emotiva
cognitiva
comportamentale
Come superare un trauma – Riconoscere e gestire le emozioni (dimensione emotiva)
Per superare un trauma, è fondamentale che la vittima identifichi e riconosca le emozioni provate e successivamente le accetti senza negarle e volerle sopprimere.
Quando si vive un trauma, la paura è l’emozioni più forte: la paura di morire. Successivamente si prova vergogna, senso di colpa. Paura che l’evento possa verificarsi di nuovo, vergogna di quello che è successo e senso di colpa per non essersi protetti.
Parlare di queste emozioni grazie all’aiuto di un professionista aiuta a riconoscerle e a gestirle
Come superare un trauma – Riparare le credenze e le convinzioni (dimensione cognitiva)
A seconda della gravità del trauma, la vittima non potrà tornare come prima, qualcosa è cambiato, le sue credenze e convinzioni sulla vita e sulla morte sono cambiate.
L’obiettivo è di ritrovare nuove credenze e convinzioni più flessibili che integrino l’evento traumatico come un “avvenimento” un evento causato dall’altro, non dipeso da noi e soprattutto non come “legge immodificabile” per il futuro
Come superare un trauma – Individuare e limitare la tendenza a evitare (dimensione comportamentale)
Abbiamo visto come a seguito di un episodio traumatico la vittima metta in atto delle politiche di evitamento nel tentativo di provare meno dolore, superare il ricordo doloroso, lenire il senso di colpa e il vissuto di impotenza.
Evitare ciò che temiamo da sollievo nell’immediato, ma non risolve il problema al contrario lo amplifica perché ci rende man mano più timorosi e dipendenti dagli altri.
L’obiettivo è evitare di evitare!
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Dott.ssa Francesca Marta Carbotti - Psicologa Psicoterapeuta Coach Milano - Parigi Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 03/8008 ADELI n. 759373038 - P.IVA 05559550966 C.F. CRBFNC77B52F205C