Come essere più gentili? L’intelligenza è un dono, la gentilezza è una scelta! Pratica la gentilezza perché donare è ricevere!
Il contrario dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza Elie Wiesel
Dispensare sorrisi e frasi gentili non costa nulla e il beneficio in vera “moneta di felicità” è inestimabile.
In un libro per bambini intitolato Have you filled a bucket today? A guide to daily happiness for kids(“Hai riempito un secchio oggi? La felicità spiegata ai bambini”) gli autori Carol McCloud e David Messing descrivono un mondo dove ognuno di noi trasporta (metaforicamente) un secchio la cui funzione è raccogliere pensieri e sentimenti positivi verso noi stessi.
Quando il secchio è pieno ci sentiamo bene, viceversa siamo tristi se rimane vuoto.
Attraverso complimenti e gentilezze, oppure semplicemente sorridendo aiutiamo gli altri a riempire i loro secchi. Al contrario quando gli trattiamo male stiamo svuotando i loro secchi di tutte le emozioni positive.
Se riempiamo i secchi degli altri di emozioni positive, riempiamo anche i nostri perché donare è ricevere!
Questa storia, destinata ai bambini, ci può servire per ricordare un concetto cruciale: noi tutti possiamo, a partire da adesso, vederci come “riempitori di secchi”.
Praticare la gentilezza significa sostenere moralmente e affettivamente quelli che ci chiedono aiuto, saper ascoltarli senza avere l’urgenza di donare loro dei consigli pratici.
Il nostro dovere primario è quello di lasciar loro posto, spazio, l’occasione di esprimere ciò che provano, sentono, pensano.
Dobbiamo frenare la nostra voglia di risposta, l’istinto di fornire raccomandazioni prima che l’altro abbia finito di parlare.
All’inizio degli anni 1970, Robert Greenleaf ha inventato l’espressione di Leader-Servitore dopo aver rimarcato che la maggior parte dei “grandi” della storia si erano comportati come servitori.
Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela, sono esempi di Leader – Servitori.
I grandi dirigenti d’azienda lo sanno bene: la loro prima responsabilità è quella di essere attenti e rispondenti ai bisogni dei loro dipendenti e clienti.
Essere gentili – Come valorizzare gli altri
Un aneddoto raccontato nel 2010 a Princeton da Jeff Bezos, fondatore di Amazon, illustra in maniera esemplare cosa significa praticare l’arte della gentilezza.
“Bambino, Bezos, passava tutte le estati dai nonni, che possedevano un ranch in Texas. Un giorno all’età di 6 anni era con loro in automobile: suo nonno guidava e sua nonna fumava una sigaretta dopo l’altra. Jeff, da sempre affascinato dai numeri, aveva letto che perdiamo due minuti di vita ogni volta che inspiriamo il fumo di una sigaretta. Dopo aver fatto un rapido calcolo disse in tono fiero e compiaciuto a sua nonna: “Dai miei calcoli nonna, hai già perso 9 anni di vita!”. Detto ciò si aspettava che i suoi nonni si complimentassero con lui per il suo “acume mentale”, ma non è così che andò. Sua nonna scoppiò in lacrime. Suo nonno, fermata la macchina, in tono dolce gli disse: “Jeff, un giorno tu comprenderai che è molto più difficile essere gentili che brillanti!”
Jeff Besos, attraverso questo ricordo, spiegò agli studenti di Princeton la differenza tra dono e scelta.
L’intelligenza è un dono, la gentilezza è una scelta. Avere un dono è facile, ci è stato dato alla nascita, molto difficile invece è fare una scelta!
La morale è saper rinunciare a evidenziare i nostri doni/talenti davanti a tutto il mondo e condividere invece il dono della gentilezza.
La gentilezza è contagiosa: il nostro comportamento gentile verso gli altri crea dei cerchi concentrici che, come quando gettiamo un sasso nell’acqua, toccano le persone che incontriamo e si estendono oltre.
Siate amabili e gentili con i vostri cari, i vostri amici, i vostri clienti, ma soprattutto con chi ancora non conoscete!
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Dott.ssa Francesca Marta Carbotti - Psicologa Psicoterapeuta Coach Milano - Parigi Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 03/8008 ADELI n. 759373038 - P.IVA 05559550966 C.F. CRBFNC77B52F205C